4 Trappole che ti Impediscono di Trovare il Tuo Scopo di Vita

4 Trappole che ti Impediscono di Trovare il Tuo Scopo di Vita

Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono.

Lo scopo della vita è quello di regalarlo.

Pablo Picasso

Cosa significa per te “regalare” il tuo dono?

Per me significa contribuire, attraverso i miei talenti, attraverso il meglio che posso offrire al mondo.

Uno dei modi migliori in cui puoi contribuire al mondo è attraverso il tuo lavoro, usando i tuoi talenti, scoprendo e svolgendo la tua missione.

Quindi permettimi che ti chieda…

Perché hai scelto il tuo lavoro?

In che maniera esprime la tua missione, i tuoi valori, le tue passioni?

In che maniera è allineato con il tuo scopo più alto, quello che intendi come senso della vita, come essere umano?

Se queste domande ti sembrano troppo astratte, allora possiamo iniziare a trovare le risposte insieme, attraverso la visualizzazione guidata che troverai in questa Masterclass gratuita.

Come un architetto, per poter creare un progetto, ha bisogno di conoscere lo scopo di un edificio, così anche noi abbiamo bisogno di connetterci con il nostro scopo prima di intraprendere una qualsiasi attività.

Conoscere il proprio scopo ci dà la direzione da seguire.

Il nostro grande “perché” diventerà un faro che guiderà e allineerà ogni nostra azione, ogni scelta, ogni interazione della nostra vita lavorativa.

Se, invece, questo scopo non c’è, è facile perdersi.

Finiamo allora per fare scelte sbagliate per motivi sbagliati, accettare lavori sbagliati, sposare la persona sbagliata e così via.

Se credi che:

    • Tu non abbia una missione;
    • La chiamata sia per pochi eletti;
    • Lo scopo della tua vita ti verrà rivelato magicamente;
  • Sia necessario essere scienziati, scrittori, medici o artisti per vivere il proprio lavoro come una vocazione;

…probabilmente stai cadendo in una delle 4 trappole più comuni che ti impediscono di sentire e comprendere la tua chiamata.

Allora, iniziamo subito a scoprirle.

Scopri il Senso della Vita Evitando queste 4 Trappole più Comuni

#1. La chiamata è per pochi eletti

La prima trappola è pensare che tale chiamata riguarda solo alcuni: poeti, musicisti, scienziati, uomini o donne di fede.

Non è così.

Ognuno di noi ha un compito, una maniera unica di contribuire al mondo, trovando il senso della vita che gli appartiene.

E non deve essere per forza qualcosa di grande, ma piuttosto di autentico che viene dal nostro vero sé.

Non sono solo pochi fortunati a possedere uno scopo nella vita.

Se facciamo attenzione, persone che per citare Coelho, “stanno vivendo la loro leggenda personale” ce ne sono più di quante crediamo.

E quando le incontriamo ce ne accorgiamo perché in qualche maniera il loro operato tocca anche il senso della vita, della nostra vita.

#2. La chiamata ci riguarda come singoli

La seconda trappola è credere che quello scopo riguardi solo noi come singoli individui.

Siamo esseri sociali e il nostro comportamento, il nostro lavoro, le nostre scelte per forza influenzano anche gli altri.

Lo scopo di un’esistenza, come diceva Maslow, va “oltre la propria pelle” ovvero va al di là dell’interesse personale o familiare per diventare di beneficio per gli altri o per il mondo.

Da un lato, riuscire a fondere obiettivi personali con scopi che vanno oltre il nostro sé sollecita la nostra innata capacità di contribuire e di essere d’aiuto e questo rende l’effetto dei nostri obiettivi ancora più potente.

Dall’altro, qualsiasi lavoro o azione che intraprendiamo può essere sorretta dalla nostra missione.

Così, conoscere la nostra “missione personale” dà una nuova prospettiva ai nostri obiettivi, perché ci induce a fare un test di qualità su ciò che vogliamo.

Ci porta a focalizzarci sul motivo che rende quegli obiettivi così importanti per noi e ci aiuta a verificare se i mezzi e le strategie che utilizziamo per raggiungerlo sono allineati con chi siamo e chi vogliamo essere.

#3. Per la chiamata servono talenti straordinari

La terza trappola è pensare che per avere una missione che sia di contributo al mondo occorrano talenti straordinari che non possediamo.

I musicisti sanno suonare, i pittori sanno dipingere.

E noi?

Non abbiamo nessuna dote così particolare.

Non è vero! Tutti le abbiamo. Ogni persona in media ha dalle 500 alle 700 diverse capacità!

Spesso non abbiamo idea di quali siano i nostri reali talenti solo perché non abbiamo mai avuto modo di scoprirli.

Siamo talmente presi dalla quotidianità che non ci concediamo il tempo per sviluppare le nostre capacità né ci fermiamo ad ascoltare le possibili chiamate.

E così, tutto questo potenziale rimane nascosto nell’inconscio e inizia ad emergere solo quando mettiamo da parte la razionalità, ci diamo il permesso di uscire dalla gabbia dei limiti che ci siamo costruiti e torniamo a sognare e desiderare.

Trovare la propria missione (la chiamata, lo scopo o il senso della vita) porta sempre a scoprire i propri talenti e le proprie predisposizioni.

Sono aspetti profondamente legati: perché mai ci sarebbero stati dati dei talenti se non per usarli per la nostra missione, il nostro scopo?

E la nostra missione è collegata a ciò per cui abbiamo passione: se non avessimo passione per quella cosa, quell’argomento, come potremmo dedicarvi la nostra energia, il nostro tempo, la nostra vita?

Così, la passione deve essere allenata, sviluppata, coltivata e con essa i nostri doni e talenti, che non devono essere unici in assoluto, quanto piuttosto autentici.

Quali sono davvero i tuoi talenti, le tue caratteristiche, le tue capacità autentiche o uniche?

Per scoprirlo poniti le seguenti domande:

  • In che campo sono i tuoi maggiori successi?
  • Cosa ti piace fare?
  • Qual è le tua passione?
  • Per cosa ti batte il cuore, ti brillano gli occhi?
  • Qual è la tua missione?
  • Cosa sei nato per diventare?

Inoltre, i nostri doni e talenti sono in genere percepibili anche dall’esterno.

Pertanto, se non li conosciamo, possiamo chiedere un’opinione a chi ci conosce bene, ovviamente non per cercare complimenti, ma feedback sinceri.

  • Quali sono i miei talenti, le mie caratteristiche, le mie capacità autentiche o uniche?
  • In che campo sono i miei maggiori successi?
  • Dove mi vedete più vivo, più felice?

La vita è un cammino per allinearci alla nostra verità interiore, alla nostra passione, a chi siamo veramente.

Non dobbiamo diventare “qualcuno” o un “certo tipo” di persona.

Dobbiamo diventare ciò che siamo nati per diventare.

Se non lo diventiamo noi, nessun altro al mondo lo potrà diventare al posto nostro.

Così, prima ancora di chiederci dove vogliamo andare, occorre chiederci chi siamo e chi vogliamo essere.

E questo è profondamente legato con la scoperta e l’utilizzo delle nostre qualità autentiche.

L’unico modo per sentirsi qualcuno è sentirsi se stessi”, disse Jim Morrison.

#4. La chiamata è rivelata magicamente

La quarta trappola è credere al mito che la nostra missione o chiamata debba esserci rivelata magicamente.

Questo mito forse deriva dall’uso incorretto delle frasi: “Trova la tua missione” o “Trova la tua passione” che ci fanno pensare di dover fare la vita di lndiana Jones, alla ricerca avventurosa della propria missione.

Questo è un mito pericoloso ed un errore da evitare.

Trovare non implica forse anche il cercare attivamente, provare, scoprire?

Questa ricerca può necessitare diversi anni e molti esperimenti.

E se non riesci a trovare la tua passione, anche se la cerchi?

Se non riesci a trovare la tua passione, il prossimo passo è crearla!

Strano?

Se vuoi una vita felice, devi dedicarla a un obiettivo, non a delle persone o a delle cose”, suggeriva Einstein.

Sì, possiamo pian piano costruire la nostra passione, attraverso esplorazioni e cambiamenti intenzionali.

Perché limitarsi a delle considerazioni mentali?

Un conto è avere delle teorie su cosa ci può piacere o meno, un altro è farne esperienza nella realtà, provare sul campo diverse strade, sondare vari ambiti e vedere cosa ci appassiona, cosa ci chiama veramente.

Perché non iniziare con un semplice interesse e creare un piano di azione per nutrirlo, ad esempio?

Possiamo creare cambiamenti intenzionali attraverso piccoli passi come:

  • Iniziare un nuovo hobby;
  • Imparare qualcosa di nuovo;
  • Dar vita ad un progetto;
  • Conoscere nuove persone.

Inoltre, non sempre la passione per la nostra missione è forte e chiara fin dall’inizio.

Più spesso abbiamo bisogno di svilupparla pian piano nel tempo perché lo diventi.

Questo, peraltro, è un vantaggio, perché ci dà il tempo di crescere e sviluppare le capacità e le caratteristiche che ci servono per seguirla (che al principio non crediamo neppure di avere) e per allenare la nostra autoefficacia, cioè la fiducia nella nostra capacità di imparare cose nuove e di raggiungere obiettivi.

E in questo senso occorre considerare l’importanza della pazienza.

Così, quali esplorazioni e cambiamenti intenzionali vuoi intraprendere?

Non vedo l’ora di leggere le tue intenzioni nei commenti qui sotto.

P.S. Se sei pronto a diventare ciò che sei nato per diventare, se vuoi vivere pienamente il tuo scopo di vita e riscoprire i tuoi talenti, allora non perderti la Masterclass “Reinventa il Tuo Lavoro” che ho creato personalmente con Omnama.

È arrivato il momento di trovare il coraggio per vivere la vita che ti meriti e non vedo l’ora di incontrati in questo viaggio insieme!

lucia giovannini

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