Come ogni seconda domenica di Maggio, in molti paesi del mondo ricorre oggi la Festa della Mamma, ma cosa significa essere mamma, oggi?
Già nell’antichità esistevano riti cerimoniali a celebrazione del femminile e della fertilità.
Gli antichi romani per esempio onoravano Cibele, divinità simbolo della natura e di tutte le madri.
Di secolo in secolo il desiderio universale di ringraziare le mamme è rimasto inalterato, riconoscendo loro sia il ruolo di genitrici che di cardini per l’evoluzione sociale (“La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo” scriveva William Ross Wallace).
Essere Mamma, La Maternità Nel Mondo
Ci sono molti modi per essere mamma ed è evidente quanto sia il contesto culturale di riferimento che il periodo storico abbiano incidenza nel definirne l’esperienza.
Per le donne nordafricane di cultura araba per esempio, la nascita di un figlio è un’esperienza sacra ancor più che medica.
La levatrice è di sesso femminile (il ginecologo maschio non è ben accetto), e nei quaranta giorni del puerperio la partoriente è circondata, protetta ed accudita da tutte le donne della sua famiglia incaricate di provvedere tanto alla salute fisica quanto a quella mentale della neo-mamma.
Nelle civiltà arcaiche invece il matriarcato era potentissimo: la donna era la regina della famiglia e della comunità, la sua parola era legge, e tutta l’economia della casa reggeva sulle sue spalle.
Negli anni alcune cose sono inevitabilmente cambiate, ma forse non così radicalmente…non credi anche tu?! 😉
Ed Essere Mamma Oggi?
A dispetto di quanto semplicisticamente si potrebbe desumere, “madre” non è necessariamente colei che partorisce un bebè.
Dare alla luce una creatura significa procreare, e tutto ciò è solo una premessa dell’evoluzione personale, fisica e spirituale che in misura differente accompagnerà ogni genitore.
Metaforicamente parlando, così come possedere un piano non ti renderà pianista…avere un figlio non farà di te necessariamente una madre (o un padre).
È solo di due anni fa la notizia di intraprendenti gestanti bulgare che sono approdate in Italia al momento del parto, allo scopo di vendere i neonati a giovani coppie impossibilitate ad avere figli; 20.000€ il prezzo del nascituro, stimato al pari di un qualsiasi altro prodotto di cui poter fare commercio.
Per non parlare di quella donna che qualche anno fa ha messo i suoi due figli (10 mesi e 2 anni) in vendita su Facebook; ad una potenziale compratrice on line, per 1.000$ offriva anche solo la neonata di 10 mesi: “Ti darò tutte le sue cose e ti permetterò di portarla via, per sempre, in cambio di 1000 dollari”, recitava il messaggio intercettato dalla Polizia.
E sarebbero queste delle madri?!
Personalmente mi basta scrivere di tali vicende, pensare a quei poveri bambini mercanteggiati e all’abisso delle loro famiglie, per avvertire un istantaneo senso di nausea e disgusto.
MADRE (nel senso pieno del termine) è colei che incondizionatamente sostiene il proprio figlio nelle varie fasi dei processi di crescita, aiutandolo a divenire un adulto responsabile, sicuro di sé, pienamente realizzato e libero al suo destino (qualunque esso sia).
Questo è essere mamma, oggi e per sempre.
E soprattutto, mamma è colei che riconosce e rispetta l’inalienabile valore umano di colui che abbia avuto onore di condurre al mondo.
Il bambino chiama la mamma e domanda:
“Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?”.
La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino.
“Eri un desiderio dentro al cuore.”
Tagore
In quanto madre credo che amare incondizionatamente Tommaso ed Isabella (i miei due bambini) non significhi servirli dalla mattina alla sera, o quel che è peggio assecondarli in ogni loro richiesta, bizzarria o volontà.
Amare veramente i miei figli significa crescerli dotandoli del setting mentale ed emotivo ideale affinché si sentano parte di una famiglia ben più grande di quella in cui sono nati e cresciuti, una famiglia che per confini ha il mondo intero.
Significa anche aiutarli ad essere persone serene, fiduciose verso se stesse e la vita, certe del loro valore individuale e consapevoli di poter fare ovunque la differenza con la loro presenza.
I miei figli non sono miei (nel senso letterale del termine), sono della vita; e voler loro autenticamente Bene significa fare in modo che crescano indipendenti da me, autoaffermati, in sintonia ed ascolto dei loro talenti ed inclinazioni, e certamente sgravati della responsabilità di provvedere al mio benessere e felicità.
I figli devono essere rispettati in quanto entità spirituali dal linguaggio antico come il nostro.
Sono compagni di avventura che condividono con noi il tempo e lo spazio, ciascuno unico con il suo bagaglio di lezioni, con i suoi obiettivi e con il proprio viaggio davanti a sé.
Mike Dooley, L’arte di far accadere le cose
Tutto ciò presuppone ovviamente che anche la madre (come donna e persona) provveda in primis alla realizzazione di se stessa e delle proprie esigenze, eviti di credersi un’appendice integrale dei propri figli, e riconosca importanza tanto alla sfera familiare quanto a quella relazionale in senso più ampio e professionale.
Qualora l’esigenza di una donna sia quella di dedicarsi esclusivamente ai figli, smettendo di coltivare ogni interesse sul fronte lavorativo e professionale, ottimo…così sia!
Quel che più conta è evitare la trappola di credere che i figli siano un prolungamento di se stessi, quando non anche uno strumento di espressione e realizzazione personale, perché così facendo il rischio è di condizionare la loro vita ad aspettative che non gli appartengono e non sentono proprie.
Ed essere mamma, una buona mamma, non significa necessariamente stare coi propri figli 7 giorni su 7, 24 ore su 24!
Quel che conta piuttosto è trascorrere con loro del tempo qualitativamente arricchito di ascolto, attenzione, partecipazione, sintonia e reciprocità.
Perché in ultima analisi i figli non ricorderanno quantitativamente il numero di ore che hanno trascorso con i genitori, ma le esperienze significative collezionate nel tempo condiviso con la propria famiglia.
Essere Mamma è Difficile
Essere mamma, oggi, è uno dei “lavori” più difficili e importanti che ci siano.
Essere madre significa avere la possibilità di crescere piccoli uomini e donne nell’amore e nella piena consapevolezza che questo può davvero, giorno dopo giorno, cambiare il mondo.
Essere Mamma di un Figlio Maschio: Sfide e Gioie Uniche
Essere mamma di un figlio maschio porta con sé una serie di sfide e gioie uniche che possono variare molto a seconda delle personalità e delle circostanze familiari. Da un lato, c’è l’entusiasmo di guidare il proprio figlio attraverso le fasi della vita, dall’infanzia all’adolescenza fino all’età adulta, mentre dall’altro, si presentano interrogativi su come instillare valori positivi e un senso di responsabilità.
Una delle principali preoccupazioni è quella di educare i ragazzi a rispettare le differenze, a esprimere liberamente le proprie emozioni e a sfatare gli stereotipi di genere che spesso vedono i maschi come meno inclini a mostrare vulnerabilità. Molti genitori si trovano a navigare il difficile equilibrio tra incoraggiare la resilienza e permettere ai ragazzi di essere sensibili e aperti.
Inoltre, le mamme di figli maschi spesso riflettono su come insegnare il rispetto verso le donne e l’importanza delle relazioni egualitarie. Questo include discutere apertamente temi come il consenso e la parità di genere, elementi essenziali in un’epoca che continua a lottare con le questioni di equità e rispetto reciproco.
Le gioie di crescere un figlio maschio sono molteplici. Vedere il proprio figlio superare gli ostacoli, sviluppare nuove abilità e formare la propria identità può essere estremamente gratificante. Molte mamme parlano del legame speciale che si sviluppa con il proprio figlio, caratterizzato da momenti di profonda connessione emotiva e comprensione reciproca.
In conclusione, essere la mamma di un figlio maschio è un viaggio ricco di sfide, ma anche colmo di momenti di crescita condivisa e realizzazioni significative. Ogni fase porta nuove scoperte e la possibilità di influenzare positivamente il futuro uomo che ogni ragazzo diventerà.
Essere Mamma di una Figlia Femmina: Complessità e Connessioni Profonde
Essere mamma di una figlia femmina è un’esperienza intensa e complessa che oscilla tra la guida e il supporto nel loro viaggio verso l’indipendenza e l’autorealizzazione. Le sfide e le gioie di crescere una figlia sono molteplici e variano enormemente in base alle individualità di ciascuna ragazza e alla dinamica madre-figlia.
Una delle principali preoccupazioni per le madri è come instillare nelle figlie la fiducia in se stesse e l’autostima in un mondo che spesso propone standard irrealistici di bellezza e successo. Le mamme si trovano davanti alla sfida di bilanciare l’incoraggiamento verso l’indipendenza e la resilienza con il supporto emotivo necessario per navigare le pressioni sociali e personali.
L’educazione al rispetto di sé e agli altri è cruciale, così come l’insegnamento a riconoscere e respingere gli stereotipi di genere. Molte mamme si sforzano di essere modelli di ruolo positivi, dimostrando con l’esempio come affrontare le sfide con forza e grazia, mantenendo un senso di integrità personale.
La gioia di crescere una figlia include la condivisione di momenti che rafforzano il legame emotivo, come le conversazioni sulle esperienze di vita, i sogni per il futuro, e le lezioni apprese lungo il cammino. Osservare la propria figlia sviluppare la propria unica personalità, talenti e ambizioni può essere incredibilmente gratificante.
Oltre a queste sfide e gioie, molti genitori di figlie femmine sottolineano l’importanza dell’istruzione come fondamento per l’autonomia e le opportunità future. Insegnare alle ragazze a valorizzare la loro mente tanto quanto il loro aspetto esteriore è vitale per aiutarle a realizzarsi in tutti gli aspetti della vita.
In sintesi, essere mamma di una figlia femmina è un percorso complesso e arricchente, pieno di sfide educative e momenti di connessione profonda. Questo viaggio non solo forma il carattere della figlia ma spesso porta anche a una riflessione e crescita personale della madre.
Essere Mamma: 10 Frasi Che Raccontano l’Amore Incondizionato
- “Essere mamma significa scoprire forze che non sapevi di avere e affrontare paure che non immaginavi potessero esistere.”
- “Non c’è modo di essere una madre perfetta, ma ci sono un milione di modi per essere una buona madre.”
- “L’amore di una mamma per i suoi figli è come niente altro nel mondo. Sa quando tendere la mano e quando incitare a volare.”
- “Il cuore di una madre è un abisso profondo in fondo al quale troverai sempre il perdono.” – Honoré de Balzac
- “Una madre è colui che può prendere il posto di tutti, ma il cui posto nessuno può prendere.”
- “La maternità è l’arte di creare possibilità.”
- “Una madre non è una persona su cui appoggiarsi, ma una persona che rende inutile l’appoggiarsi a qualcun altro.”
- “Essere mamma significa essere il primo amore di qualcuno, la loro prima amica, il loro primo maestro.”
- “L’amore di una madre non guarda con gli occhi ma con il cuore, e quindi è cieco a ogni difetto e vede solo ciò che c’è di bello.”
- “Una mamma capisce anche ciò che i suoi figli non dicono.”
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Qui un film Consigliato sul Bello di Essere Mamma
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Io mi sono sposata 15 anni , mio marito vedovo con 2 figli, in questi anni ho fatto tutto quello che una madre possa fare per i propri figli, il ragazzo ne aveva 14 e la ragazza 5 ( e io ne ho un anche un figlio che ha 38) ma non ha mai vissuto con noi lui ha scelto di stare con la nonna e poi e andato a convivere adesso è anche papà di Sofia,Ora l’altro figlio si sposa , la sorella le ha detto che si sarebbe fatta carico del vestito da sposo xche lui non aveva più sua madre, premetto una cosa ( lei mi chiama mamma lui no), io ci sono rimasta male, ma anche lui, ho aspettato che mio figlio andasse via( anche lui già convive) e poi mi sono un po arrabbiata, xche mi chiedo in tutti questi anni cosa sono stata voi? E vero che non vi ho messo al mondo ma ci ho dato tutto quello che una madre dà al proprio figlio, mio marito mi ha detto che davanti alla legge io non sono sua madre ( ma questo io lo so anch’io) e non avrei mai dovuto firmare niente , neanche a scuola? Ora non so più . mi sai dare qualche notizia in più cosi lo faccio vedere a mio marito cosa dice la legge ? Grazie
Ciao Silvana, non puoi tornare indietro ma certamente puoi continuare a guardare avanti: investi le tue energie per iniziare a vivere la vita che desideri, e sii forte delle consapevolezze maturate grazie alle tue esperienze passate.
Cambiare è possibile, e non è mai troppo tardi (nè troppo presto) per coltivare la serenità tutto attorno a te.
Un abbraccio di Luce,
Daria
Io credo di essere una madre inadeguata perché’ sono stata cresciuta con l’idea che la maternità’ debba essere un sacrificio,combattuta sempre dal senso di colpa di lasciare mezza giornata mio figlio per lavorare e pensando di aver sacrificato per lui i miei desideri e le mie aspirazioni e quindi con la ricerca da parte mia di avere un riconoscimento per quelli che per me sono stati grandi sacrifici,gratificazione che puntualmente non arriva! Peccato non poter ritornare indietro e rivivere la propria vita: con la memoria della precedente quanti cambiamenti una persona attuerebbe!