Il Modo Peggiore di Gestire le Critiche

Il Modo Peggiore di Gestire le Critiche

Essere criticati, ricevere un giudizio senza appello sul nostro operato, fa male..molto male.

Quante volte ti è capitato di perdere le staffe o stare male per una critica che ci è stata rivolta?

Che sia sul lavoro, a scuola o in famiglia, quando qualcuno ci critica, inevitabilmente ci sentiamo feriti ingiustamente, l’entusiasmo che fino ad un attimo prima permeava le nostre azioni si spegne all’improvviso e passa la voglia di fare qualsiasi cosa.

Dopotutto, viene da chiedersi: perché dovrei continuare a mettere tutto me stesso in questa cosa, se il mio impegno e il mio lavoro non vengono apprezzati?

Spesso una sola critica occupa più spazio nella nostra mente di 10.000 apprezzamenti e può rovinarci l’intera giornata, perché ci risuona in testa con un ritmo martellante!

Infondo siamo animali sociali e per nostra natura ricerchiamo approvazione e protezione nei nostri simili e desideriamo riconoscimento e gratificazione per il lavoro che svolgiamo e per i nostri sforzi.

Spesso ci sembra impossibile che qualcuno potrebbe non apprezzare il nostro operato, soprattutto quando ci abbiamo messo tanto sforzo e dedizione.

E invece a volte accade.

Cosa fare in queste occasioni?

Perdere le staffe e abbandonare tutto?

Non te lo consiglio, ti assicuro che nessun uomo al mondo avrebbe mai raggiunto il successo se avesse mollato alle prime critiche ricevute.

Quello che puoi e devi fare é imparare a gestire le critiche nel modo più costruttivo possibile.

Generalmente infatti, tendiamo a dare una connotazione negativa alla parola critica perché riporta alla mente qualcosa di distruttivo.

Tutti noi ricordiamo di essere stati criticati senza un motivo apparente quando eravamo bambini, e questi ricordi spesso si trascinano e permangono in età adulta.

Se ci pensi con distacco emotivo però, ricevere delle critiche, non è sempre un fattore così negativo, può infatti spronarci a migliorare il nostro lavoro, o dei nostri atteggiamenti.

Insomma, la capacità di gestire le critiche e di trarne vantaggio è un aspetto fondamentale  per il successo dei nostri obiettivi.

Innanzitutto va precisato che le critiche possono essere suddivise in due categorie principali:

1.     Le critiche costruttive

2.    Le critiche distruttive

Entrambe le categorie devono essere gestite attentamente e in modi diversi, vediamo come:

 

1.   La Critica Costruttiva

Questo tipo di critica, per fortuna è la più frequente, e ti viene rivolta da coloro che vogliono sostenerti e dimostrarti la propria stima nei confronti del tuo lavoro o della tua persona.

Magari può essere fatta con un tono sbagliato, ed espressa con parole non proprio adatte, che lì per lì ci possono offendere, ma qualunque sarà il tono usato, questo tipo di critica ti aiuta a capire se stai commettendo degli errori o se stai sottovalutando alcuni aspetti cui dovresti prestare più attenzione.

Come riconoscere questo tipo di critica costruttiva?

Di solito non è una critica generica alla tua persona, ma viene focalizzato il problema e soprattutto ciò che è meglio fare per correggerlo.

Un criticismo di carattere costruttivo propone sempre una soluzione accanto alla critica.

E’ sempre un boccone amaro da mandare giù in quanto implica una forma di giudizio nei tuoi confronti, ma, offrendo un suggerimento concreto, non si tratta di una critica vana o fine a se stessa.

Come gestire la critica positiva?

– Una volta stabilito che si tratta di una critica costruttiva, evita di reagire subito.  Questo impedirà che tu abbia reazioni poco ragionevoli, dettate dall’impulso della rabbia e dal risentimento.

– Non buttarla sul personale e ricorda che qualsiasi critica ti venga rivolta, è sempre verso il tuo operato e non verso di te. Arrabbiarsi, agire d’istinto non ti aiuterà a comprendere cosa ti stanno dicendo e offuscherà il tuo ragionamento.

– Ricorri al linguaggio non verbale, che è fondamentale in queste situazioni: mantieni una postura rilassata, fai dei respiri profondi e regolari.

Un atteggiamento tranquillo ti permette di trasmettere calma anche chi ti sta muovendo la critica che tenderà ad essere meno teso e più costruttivo.

– Fai delle domande, se necessario, per assicurarti di sapere cosa sia effettivamente necessario fare per migliorare la situazione.

Utilizza un tono di voce pacato e lento, non alzare i toni, esordire con un “ti ringrazio per avermelo fatto notare” pone subito l’attenzione sul problema da affrontare piuttosto che sulla persona.

– Se senti la rabbia crescere dentro di te distaccati emotivamente dalla situazione, poni l’attenzione su qualcos’altro e a distanza di un po’ di tempo, quando ti sentirai più tranquillo analizza la situazione e cerca di capire a mente fredda se davvero puoi migliorare il tuo operato.

Potrebbe essere che tu abbia davvero commesso un errore..e allora? Nessuno è perfetto!

Anzi..Guai ad esserlo perché non ci sarebbe margine di miglioramento!

Se sai di aver sbagliato non continuare in quella direzione… ammettilo e trai profitto dal consiglio che ti viene dato.

 

2.   La Critica Distruttiva 

Ma non tutte le critiche sono costruttive e può capitare a volte di venire bersagliati da persone che ci scagliano addosso le loro frustrazioni, stress, problemi, ansie, invidia… devo continuare con l’elenco dei problemi esistenziali J?

A volte capita di incrociare nel nostro cammino di vita qualcuno che ci attacca gratuitamente nel tentativo inconscio di sfogare le proprie frustrazioni.

Queste sono in assoluto le critiche più difficili da gestire, perché, più che critiche, sono offese pure e semplici, del tutto gratuite e fini a se stesse.

Come riconoscere la critica distruttiva?

Si tratta di una critica generica, negativa e non specifica che non si focalizza su alcun problema.

La critica in questione non è utile, non viene infatti suggerita alcuna possibile soluzione.

Come gestire la critica negativa?

Il modo migliore per gestire questo tipo di critica totalmente inutile è semplicemente quello di ignorarla.

La miglior risposta per uno stupido è il silenzio recita un proverbio … nulla di più vero!

A questo proposito ti racconto una storia che tengo sempre a mente quando mi trovo attaccata da critiche distruttive:

Buddha era ben conosciuto per la sua abilità di rispondere al male con il bene. Un giorno, un uomo che aveva sentito parlare della sua reputazione decise di viaggiare per miglia e miglia per mettere alla prova Buddha.

Quando arrivò, si piazzò di fronte a Buddha e cominciò a insultarlo con le offese peggiori. Buddha non si mosse; si limitò a girarsi e a dire all’uomo:

«Posso farti una domanda?»

L’uomo rispose: «Beh, che cosa c’è?»

Buddha disse: «Se qualcuno ti offre un regalo e tu lo rifiuti, a chi appartiene?»

L’uomo rispose: «In quel caso appartiene a chi l’ha offerto».

Buddha sorrise. «Esatto. Quindi, se io rifiuto di accettare i tuoi insulti, questi non appartengono forse ancora a te?»

L’uomo rimase senza parole e se ne andò.

Questa storia per dirti che se rifiuti di accettarle, le offese non ti appartengono.

Queste critiche arrivano da persone frustrate e invidiose, per cui, messo da parte l’astio, l’unico sentimento a cui puoi lasciare spazio è solo la compassione.

E ti assicuro che più ti impegnerai a rendere la tua vita meravigliosa, maggiori saranno le critiche che ti vengono rivolte, ma che vuoi che sia qualche critica paragonata ai tuoi successi!

Queste semplici regole per imparare a gestire le critiche  possono offrirti grandi vantaggi. Diventerai una persona comprensiva e capace di accettare critiche consigli e obiezioni, che ti permetteranno di migliorare.

E tu? Come reagisci di fronte alle critiche? Hai delle strategie da suggerire? Condividile con noi e lascia un commento qui sotto!

 

 

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