Come Fare la Scelta Giusta Quando Sei a un Bivio

Come Fare la Scelta Giusta Quando Sei a un Bivio

Siamo tutti molto sicuri nel nostro quotidiano, nella vita di tutti i giorni e nelle prassi consolidate che compongono le nostre giornate, ma cosa succede quando il meccanismo del sicuro si inceppa? Come funziona la nostra mente quando le certezze vengono meno e ci troviamo nella condizione di dover cambiare qualcosa, dover scegliere? E soprattutto, come capiamo come fare la scelta giusta?

La nostra routine è preziosa, ha un suo scopo ben preciso, e aiuta a darci quel senso di sicurezza che ci mantiene solidi e sicuri nelle peripezie della vita. Ma, spesso e volentieri, quella routine va rotta, stravolta, bisogna cambiare qualcosa e fare delle scelte.

Ecco la prima condanna: siamo obbligati a prendere decisioni.

Prendiamo decisioni in ogni momento della nostra vita. Concettualmente non c’è una grande differenza fra una piccola decisione, come capire cosa vogliamo per pranzo, e una grande decisione, come scegliere la casa dove vivremo per i prossimi 20 anni. Semmai il problema sono le ripercussioni delle nostre scelte.

Il problema è capire come fare la scelta giusta!

Ogni atto decisionale è fondamentalmente un atto in cui si escludono le opzioni. Questo apre uno scenario particolare perché, nel momento in cui una persona deve fare una scelta, deve escludere qualcosa. Più il livello di complessità della decisione sale, più noi mettiamo in atto una serie di meccanismi che possono bloccarci, se gestiti male, o aiutarci nella nostra scelta se li gestiamo bene!

Per capire come fare le scelte giuste occorre partire… dal futuro!

È paradossale, o almeno lo sembra, ma la verità è che l’essere umano, più che essere il risultato delle sue esperienze passate, è anche il risultato delle sue proiezioni future. Le esperienze passate ovviamente sono estremamente importanti per forgiare il modo in cui interpretiamo, interagiamo e reagiamo alla realtà. Ma, a pensarci bene, la maggior parte delle cose che facciamo nel momento presente, si ancorano a una proiezione di noi nel futuro.

Un piccolissimo esempio banale: ogni sera, prima di addormentarci, puntiamo la sveglia per l’indomani, giusto? Bene, quel gesto non è collegato al passato, ma a quello che io voglio fare il giorno dopo. Tutte le scelte per loro natura sono consacrate nel futuro ed è proprio questo il problema, perché il futuro non si può prevedere!

Non posso sapere per certo cosa succederà in futuro, e proprio su questo si costruisce il paradosso delle scelte per l’avvenire: devo prendere una decisione basandomi su dati molto limitati, su variabili ancora completamente sconosciuti, su eventualità che non posso in alcun modo prevedere.

Ed ecco la seconda condanna: non esistono tecniche efficaci per capire come fare la scelta giusta!

Niente panico, però: c’è modo di rimediare alla difficoltà a prendere decisioni, e possiamo avvicinarci a qualcosa che sia simile a un vademecum. Per farlo però, bisogna partire dalla base, ossia la comprensione di noi stessi!

L’essere umano è davvero una animale curioso. Da un lato siamo profondamente emotivi. Processiamo gli stimoli che vengono dal mondo esterno attraverso i nostri sensi e li trasformiamo in emozioni, in sensazioni. Benessere, tensione, piacere, dolore, senso di inadeguatezza, confidenza. Una gamma di sensazioni attraverso cui vagliamo quanto un’esperienza, una situazione o un’azione sia stata positiva o negativa.

L’emotività si incastra alla perfezione con la razionalità: le sensazioni che proviamo ci danno degli indizi, ma è poi la nostra sfera razionale a farci prendere le decisioni strategiche di cui abbiamo bisogno, e siamo molto bravi a farlo!

Per fare un altro piccolo esempio: fare esercizio fisico, diciamocelo, è una rottura di scatole. Se lo si considera solo per quello che è all’atto pratico, sudiamo, diventiamo appiccicaticci, ci stanchiamo, prendiamo caldo o freddo e come ciliegina sulla torta il giorno dopo i muscoli ci faranno male. Detta così, sulla base delle sole sensazioni che l’atto in sé ci trasmette, allenarsi non ha nessun senso, molto meglio stare sempre spaparanzati sul divano sgranocchiando un delizioso pollo arrosto, giusto?

Sbagliato, sbagliatissimo! Il tornaconto è un altro, più generale, più progettuale, e il piacere del fare allenamento è sottile. Si basa sulla ripetizione, sulla confidenza con noi stessi, sul benessere e sulla capacità di mantenersi in salute. Ma se non ci fosse la nostra parte razionale a “processare i dati” e farci prendere la decisione migliore… beh, saremmo tutti spaparanzati sul divano!

Da questo traiamo la prima lezione:

Saper gestire le nostre emozioni è il primo passo per poter fare le scelte giuste!

Dobbiamo capire cosa è meglio per noi, avendo la lucidità per mettere in secondo piano le sensazioni momentanee e vagliare il quadro nella sua interezza. Riconoscerle per capire dove collocarle per comprenderne gli effetti futuri, perché questo è una decisione: una proiezione futura delle sensazioni che proveremo.

Soprattutto, devo capire quale saranno i comportamenti che mi porteranno a sensazioni negative, o al fallimento, per uscire dalla sfera delle sensazioni e tornare a quella della progettualità. E questo per una ragione che è racchiusa nella seconda lezione che possiamo trarre:

Per capire cosa vogliamo essere, dobbiamo prima capire cosa non vogliamo essere.

Banale? Beh, mica tanto: facile è capire che non vogliamo diventare dei sicari di mafia, un po’ meno facile è che non vogliamo sacrificare ogni singolo fine settimana perché abbiamo deciso di lavorare nella ristorazione. Questo solo per fare un esempio su campi all’opposto!

Capire quello che non vogliamo è molto più difficile di capire cosa vogliamo, e capire come fare la scelta giusta significa anche capire, ancora, che tipo di persona vogliamo diventare.

Per la stessa ragione, per capire quali scelte fare per avere successo in qualcosa, dovremo prima cosa potrebbe portarci al fallimento e come potremmo fallire!

Certo, per capire come possiamo fallire, abbiamo bisogno di informazioni… e qui scatta la terza lezione:

Non informarti troppo, non informarti troppo poco: informati il giusto!

Quando dobbiamo prendere decisioni importanti qual è la prima cosa che facciamo? Ci informiamo, naturalmente! Ma informarsi troppo inserisce nel nostro sistema di ragionamento troppe variabili, complica le cose e ci porta a un blocco del ragionamento che difficilmente riusciamo a superare.

D’altro canto, non informarsi per niente è altrettanto problematico, perché non ci da elementi per decidere! Dobbiamo essere equilibrati, e informarci senza eccedere, e ridurre i parametri a cui facciamo riferimento anche per evitare di avere troppe opzioni fra cui scegliere.

La quarta lezione ci riporta nel mondo reale:

Non eccedere nella conoscenza.

Sembra un sinonimo del prendere la giusta dose di informazioni, ma non è così: conoscere non è sapere, ma esperire! E qual è il sistema per avere esperienza di qualcosa senza averla mai provata? Chiedere il punto di vista degli altri.

Leggere un libro su un argomento è usufruire dell’esperienza altrui, chiedere a un esperto, studiare e approfondire. Sono tutti sistemi per scomporre l’esperienza che deriva dalla tua scelta in frammenti sempre più piccoli. Il risultato è che scopriamo che i frammenti non finiscono mai, i problemi non finiscono mai, le ripercussioni potenziali non finiscono mai. Perché ogni esperienza si può declinare in tanti modi diversi quanti sono gli abitanti di questo pianeta e i momenti di ciascuna delle loro vite.

Intendiamoci: studiare va benissimo, approfondire e chiedere pareri ad altri è perfetto. Ma non farlo troppo. Cerca di conoscere il giusto dell’esperienza che deriverà dalla tua scelta, perché l’importante è trovare un equilibrio fra quello che sai a priori e quello che vuoi scoprire.

Per il resto, l’unico modo che hai per capire come un’esperienza sarà per te, è viverla!

Ricorda infatti, che anche quando pensiamo di non prendere una decisione, di fatto stai decidendo di non scegliere.

Imparare a prendere decisioni in modo sereno e consapevole è fondamentale, perché in relazione a ciò che decidiamo di volta in volta, costruiamo noi stessi.

Se questo articolo ti è stato utile per capire come prendere una decisione, non perderti la puntata integrale La Svolta School per imparare a prendere decisioni importanti con serenità.

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